lunedì 23 luglio 2012

Sala d'attesa

Sotto molti aspetti, rimanere tre ore in una sala d'aspetto di un ambulatorio medico è una tra le cose più noiose a cui l'uomo sia mai stato condannato.
Questo pomeriggio è toccato a me.

Tuttavia, al di là dell'attesa estenuante, delle sedie scomode e delle zanzare che ti girano intorno punzecchiandoti a morte, ci sono anche degli aspetti positivi. Ad esempio i personaggi.
Ma lasciate che vi racconti.



Nonostante l'apertura dell'ambulatorio fosse alle 16 e nonostante la prima mezzora fosse dedicata alla sola richiesta di ricette mediche, mi recai all'ambulatorio per le 3.30, sperando di non dover aspettare troppo. Risultai essere soltanto la quarta visita del pomeriggio. Con un po' di fortuna, potevo sperare di tornare a casa per cena.
Il medico doveva ancora palesarsi, perciò mi ritrovai ad aspettare l'apertura in un piccolo spazio ombroso al di là della strada, sotto un grande albero e davanti ad un grande cancello automatico.
Uno dei pazienti era già lì, gironzolante intorno alla sua bicicletta. Contemplava rapito un catalogo di elettrodomestici, benevolmente sottratto dalla buchetta della posta dietro di lui.
Questo primo paziente aveva una notevole tendenza alla futile conversazione. Dopo dieci minuti eravamo giunti a numerose conclusioni riguardo alla giornata piuttosto ventosa, alla pioggia che non sarebbe arrivata, al medico solitamente puntuale e alla coda in sala d'attesa notoriamente lunga.
Per essere uno che va dal medico una volta ogni tre anni, devo ammettere che il nostro primo paziente ha dimostrato notevoli potenzialità.

Poi arrivarono gli altri personaggi. E c'era proprio di che sbizzarrirsi!

C'era la cara nonnina con i capelli bianchi raccolti in una coda ordinata, con un lungo vestito blu a pois bianchi. Se ne stava seduta in un angolo e guardava il volo degli uccelli, interrogandosi sul perché girassero in branco. Chissà, magari da giovane passava interi pomeriggi a guardare il volo degli uccelli in primavera (o in estate, in questo caso).

C'erano i due colleghi d'ufficio che si ritrovano casualemente dallo stesso medico. Sono in genere questi a tenere la più duratura delle conversazioni. E in genere non parlano mai di lavoro. Nel caso specifico, parlavano di tortore e di come si fossero spostate - le tortore - dal centro città alla periferia. Se il medico non fosse arrivato, probabilmente avrebbero organizzato una squadra operativa per la caccia alle tortore, prima che invadessero la città e uccidessero tutti i passerotti. Cattive tortore.

C'era il giovanotto appena assunto in un'azienda, vittima della burocrazia e della scarsa dimestichezza degli statali con la telematica. E così il ragazzo ha dovuto procurarsi un certificato scritto a penna in vecchio stile, che qualcuno dei capi guarderà di sfuggita, non tenterà di tradurre e metterà in un cassetto.

C'erano i coniugi che andavano alla visita insieme, abbastanza diffidenti nei confronti del mondo da non azzardarsi a parlare con nessuno, se non per mettere in chiaro che 'ci siamo prima noi, perché siamo qui da più tempo'. Probabilmente è il tipo di gente che crede di essere l'unica ad avere qualcosa da fare nella vita.

C'era la madre di famiglia. E questo è un fatto evidente per due motivi: prima di tutto per la quantità di tempo passata al telefono con i figli; poi, per il modo educato di starsene in un angolo, come se le mancasse qualcosa intorno, come se non si ricordasse più come si fa a stare in una stanza senza avere dei pargoletti intorno.

Dopo una tale attesa, poi, arrivai di fronte al medico per sentirmi dire: "Caspita, ti vedo proprio bene!"
E no, mio caro dottore, dopo un'attesa di tre ore, tu un malanno qualunque me lo devi trovare per forza...

3 commenti:

  1. Bellissimo il finale!!!! anche se mi chiedo: cosa avessero da discutere tanto di tortore i due colleghi?! Mah ahah.... comunque, complimenti sia per le descrizione che l'ironia!!!

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    1. Grazie..devo dire, me lo sono chiesta anch'io, il perché di quest'accanimento contro le tortore. Forse perché mangiano le uova dei passerotti.
      In tal caso proporrei di formare delle squadre: Team Passerotti e Team Tortore.
      Io stampo le magliette..

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  2. Ti aggiungo ai preferiti. :O)

    Briggy <3

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