mercoledì 25 luglio 2012

Parrucco Day

Sono una ragazza anomala. Io dal parrucchiere devo esserci portata a forza.
E oggi era un giorno di quelli.
Ma il trauma non è tanto il taglio dei capelli, quello mi piace. Il blocco sta nel ricordo...



Era una calda giornata di giugno, un sabato, ed era il giorno della parrucchiera.
I capelli di Martina non erano cresciuti poi così tanto dall'ultima volta, ma la madre sembrava convinta che bisognasse assolutamente rinnovare il taglio.
Che poi Martina ancora doveva capire cosa significasse 'rinnovare il taglio', dato che ogni volta le faceva sempre lo stesso taglio, sempre uguale, sempre vecchio: il caschetto.
Anche quel giorno, Emma portò la figlia al negozio, la mise a sedere davanti al lavandino e mentre l'assistente le lavava i capelli, andò a parlare con la titolare. Martina non poteva sentire, sotto lo scroscio dell'acqua, ma sapeva bene cosa si stavano dicendo: "Sempre lo stesso taglio, Emma?", "Sì, certo. Il solito caschetto, che le piace tanto."
Non era vero, Martina lo odiava. Non era tanto il taglio, la tortura, quanto i commenti al ritorno a casa.
"Ma come sei carina! Sembri proprio un funghetto!" dicevano tutti. E Martina proprio non capiva: se sembrava un funghetto, come faceva essere carina?
In quella calda giornata di giugno, però, Martina era pronta a ribellarsi. Quando vide entrare un ragazzino, osservò i suoi capelli corti, il ciuffo alto sulla fronte e pensò: così è come li voglio!
Era un maschiaccio, che ci volete fare?
L'assistente smise di strofinarle la testa e la portò a sedere davanti allo specchio, dopo avere messo un paio di cuscini in più sulla sedia per farla stare più alta. A quel punto, Emma si girò verso il ragazzino e lo indicò dicendo: "Me li tagli così anche a me?"
La parrucchiera la guardò e sorrise. Chiaramente non era intenzionata a darle ascolto.
Allora Martina insistette: "I capelli, li voglio così, come lui!"
"Ma la mamma ha detto un caschetto" replicò la parrucchiera, senza smettere di sorridere.
"Ma io voglio i capelli come lui!" protestò ancora Martina.
"Adesso li tagliamo un po', poi vediamo, va bene?"
La piccola si rimise a sedere rivolta verso lo specchio e osservò attentamente le mosse della donna attorno alla sua testa. I capelli erano ancora bagnati, perciò non riusciva a capire che tipo di taglio stava facendo, ma non gli sembrava neanche simile a quello del ragazzino.
Quando la parrucchiera ebbe finito di asciugarle i capelli, Martina guardò amareggiata la sua immagine riflessa.
"E' un caschetto" disse.
"Sì. Non vedi come stai bene! Sembri proprio un funghetto."
Appunto.

2 commenti: