domenica 21 ottobre 2012

Tim Burton, il parrucchiere

L'eccezionale combinazione dell'ennesimo film di Harry Potter con la cerimonia finale del London Film Festival ed un potente piatto di chilli doveva suggerirmi che non sarebbe stata una tranquilla notte senza sogni...

In una tranquilla cittadina chiamata Ashford - rassomigliante in maniera paurosa ad un'altra tranquilla cittadina chiamata Ferrara...

Dicevo, nella tranquilla cittadina di Ashford è da anni che Tim Burton e consorte, Helena Bonham Carter, gestiscono un piccolo negozio da parrucchiere.
E' un posto piuttoso rustico, l'intonaco fatica a rimanere attaccato alle pareti e i lavandini, un tempo bianchi, sembrano ora un quadro impressionista di un piovoso cielo autunnale.
In qualche modo, io scaltra sognatrice della domenica, sono riuscita ad ottenere un appuntamento. Casualmente, si tratta proprio del giorno successivo alla premiazione del London Film Festival. Che meraviglia! penso, avrò occasione di chiedere di persona come ci si sente a ricevere un premio così importante come la Fellowship.

Elettrizzata ed intimorita metto piede nella sala d'aspetto. Piuttosto scialba, devo dire, ma dal regista di Sweeney Todd di certo non mi aspettavo ascobaleni e ghirlande.

Un tizio senza volto - che di certo un volto ce l'aveva, ma deve essere stato cancellato dai miei ricordi (magia nera?) - mi si avvicina.
"Il signor Burton è impegnato, perciò si occuperà del suo taglio Mrs. Bonham."
Non posso credere a quanto io sia fortunata: Helena è semplicemente meravigliosa, la adoro quasi più di suo marito Tim. E poi con lei posso sperare in un minimo di senso estetico (non sono troppo convinta della capigliatura che mi uscirebbe con Tim..).

Bellatrix Lestrange
Mi faccio accompagnare in una sala le cui pareti sono coperte di specchi e lavandini. Da una porta in fondo alla grigia stanza compare Mrs. Bonham nelle vesti di Bellatrix Lestrange.
Mi ritrovo sorprendentemente tranquilla all'idea che sia proprio la versione Bellatrix a tagliarmi i capelli, benché appaia incredibilmente plausibile che da un momento all'altro estragga la bacchetta magica per lanciarmi un 'Avada Kedavra' tanto per gradire, lasciandomi tra i lavandini a gambe all'aria.

Sono lì, seduta di fronte al lavandino. Non mi sembra neppure strano che lo specchio si trovi proprio sopra il lavandino, come se Mrs. Bonham avesse bisogno di guardarsi allo specchio mentre mi lava i capelli.
Lei si avvicina e io sono impaziente di chiederle della sera prima. Ma non posso lanciarmi nella conversazione così, bisogna prima riscaldare l'atmosfera. Meglio iniziare con un qualche leggero commento circostanziale.

Proprio in quel momento sentiamo urla e schiamazza provenire dalla strada. Mrs. Bonham si ferma a studiare la vetrata cercando di capire cosa sia successo.
Io non ho assolutamente idea di cosa si tratti, ma immagino sia colpa di qualche idiota.
"Certa gente non bisognerebbe proprio lasciarla libera per strada."
E' l'unico commento che mi sale alle labbra, talmente veloce e autonomo che non ho neppure il tempo per un veloce proof reading.
Quasi un'ombra, una sfuggente impressione di un sorriso compare sul volto di Mrs. Bonham - o era forse un ghigno?
Il ghiaccio è rotto, ora posso finalmente chiederle della premiazione...

...e invece no. Perché qualche guastafeste si affaccia alla porta e chiede a Mrs. Bonham di seguirlo. Di nuovo quel tizio senza volto, mannaggia.
Mi metto comoda aspettando che ritorni. Nel frattempo guardo fuori dalla vetrata...

I colori del pomeriggio svaniscono e si perdono l'uno nell'altro, come un grande quadro ad acquarello che lentamente si scioglie, goccia dopo goccia.
I raggi del sole cominciano a trasparire attraverso la tela e quello che prima era il mondo diventa un quadro a sfumature rosa e lilla, fluttuanti in un mare perlaceo.

I sogni della notte lasciano il posto alla realtà del giorno.
Helena Bonham Carter e Tim Burton sono stati onorati del premio Fellowship al London Film Festival, ma non avrò modo di parlarne con Mrs. Bonham mentre mi fa uno shampoo in uno scialbo parrucchiere di Ashford.
Almeno non in questa vita.

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Per chi non ne fosse al corrente e volesse saperne di più, vi lascio qualche link per il London Film Festival, il premio Fellowship e (naturalmente) Tim Burton ed Helena Bonham Carter (aka Bellatrix Lestrange).

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